lunedì 28 settembre 2015

Soddisfazione per l’accordo tra Regione Lazio e sindacati, ma non abbassare il livello della mobilitazione



Comunicato stampa

Dopo l’iniziale muro contro muro, arrivano i primi risultati della nostra mobilitazione. Lo scorso 25 settembre, la Regione Lazio al tavolo tecnico con i sindacati ha infatti aperto ad una ricognizione di tutto il personale impiegato in tutti servizi di Cup interessati dalla Gara Centralizzata per individuare soluzioni per una sua ricollocazione. Il tutto entro il 30 ottobre e senza assegnazione della gara, di fatto sospesa, proprio in attesa di un accordo vincolante tra la Pisana e le Organizzazioni Sindacali per la “salvaguardia dei livelli occupazionali, dei livelli retributivi e orari nonché delle professionalità acquisite”.
Rispetto alle premesse si tratta di un primo importante successo, ma la strada appare in salita perché l’accordo è in realtà ancora tutto trovare e occorre chiederci cosa accadrà veramente dopo la fine di ottobre con l’apertura delle buste: occorre quindi non abbassare la guardia e continuare a rivendicare tutela per il nostro posto di lavoro e garanzie per i nostri diritti di lavoratori.
Chiediamo quindi a tutti il lavoratori dei Cup di mantenere alto il livello della mobilitazione e di tenersi pronti ad altre iniziative di protesta, per tenere alla ribalta quanto sta accadendo e reagire in massa e tempestivamente qualora le promesse non venissero mantenute.
Non dimentichiamoci, infatti, che questa gara, di cui si riconoscono finalmente di fatto le anomalie, nasce sulle spoglie di quella messa sotto indagine dalla magistratura per Mafia Capitale e, di conseguenza, annullata per il coinvolgimento dei vertici e di funzionari della Regione Lazio - rinviati proprio in questi giorni a giudizio - e che gli interessi economici e politici che l’hanno condizionata sono tutt’altro che sopiti.
Ribadiamo, a tutela del diritto dei cittadini ad una qualità della vita accettabile, che questa gara - che taglia ore di servizio (e posti di lavoro) in una condizione della sanità laziale che mostra ogni giorno sempre di più le sue gravissime criticità per i tagli già effettuati negli anni passati - rischia di peggiorare ulteriormente la situazione perché non tiene conto delle effettive esigenze presenti e future di Asl e Aziende Ospedaliere e crea i presupposti per ulteriori aumenti dei tempi di attesa e delle code per l’erogazione delle prestazioni ambulatoriali.
Riteniamo, inoltre, inaccettabile e degradante che in una gara in cui è il costo del lavoro il grosso dell’ammontare si applichi di fatto il massimo ribasso senza in pratica considerare nel punteggio la competenza e l’esperienza dei lavoratori e intollerabile che la Regione Lazio, per tutelare suoi cittadini e suoi lavoratori, non abbia ritenuto d’inserire all’interno del bando clausole sociali, come sua facoltà e come da legge regionale, e sia ora costretta a tornare sui suoi passi perché si è accorta dei gravi errori commessi.
Continuiamo a lottare per i nostri diritti, la difesa del posto di lavoro, contro i tagli e per il diritto dei cittadini ad una sanità efficiente!

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