I lavoratori dei servizi Cup delle ditte esterne presso le ASL e le AO chiedono l’annullamento della gara in corso e garanzie per il futuro dei loro posti di lavoro
Siamo i lavoratori dei Centri Unici
di Prenotazione (Cup) delle Asl e delle Aziende Ospedaliere della Regione
Lazio ed ora, ci serve sostegno,
nella forma di una semplice firma per
una petizione che intendiamo
presentare al Presidente della
Regione Lazio Nicola Zingaretti e a Raffaele Cantone Presidente dell’Anac, l’Autorità Nazionale Anti Corruzione, per chiedere il ritiro e la revisione di una gara di appalto che minaccia i nostri posti di lavoro e, con essi, il nostro
futuro ed il futuro delle nostre famiglie,
ma anche la qualità dei servizi offerti
al cittadino per accedere alle strutture sanitarie della Regione.
Infatti, dopo l’annullamento della precedente gara nel dicembre del 2014, a causa di un’inchiesta per turbativa d’asta legata a Mafia Capitale, il 27 giugno 2015 la
Regione Lazio ha indetto una nuova gara
per l’affidamento dei Centri Unici di
Prenotazione.
PERCHÉ?
- Perché taglia oltre 350 posti di lavoro sui circa 2000, quasi il 20% dell’intero organico attuale non tenendo conto della ricognizione dei fabbisogni dei servizi CUP elaborata solo lo scorso anno dalle Aziende Sanitarie e quindi rappresenta un’ulteriore difficoltà in termini di tempi di attesa e code da parte dei cittadini per accedere alle prestazioni sanitarie pubbliche.
- Perché precarizza e discrimina i lavoratori, dato che il bando non prevede come obbligo, tranne che per le persone con disabilità, la riassunzione del personale attualmente in servizio nel ruolo e nel livello contrattuale raggiunto. Tutto ciò è in contrasto con le disposizioni a tutela del lavoro previsti dalla normativa vigente e dalle nuove direttive comunitarie sulla base anche dei nuovi indirizzi previsti dalla riforma degli appalti pubblici, risultando persino in violazione all’articolo 7 della Legge Regionale del Lazio n. 16/2007.
- Perché cancella ogni diritto dei lavoratori, inclusi quelli acquisiti, come il diritto al risarcimento per licenziamento dalla ditta uscente, e li mette alla mercé dei datori di lavoro, dato che l’assenza di una clausola di riassunzione può costringere i lavoratori ad accettare condizioni peggiorative, pena la disoccupazione.
- Perché favorisce logiche di massimo ribasso ed una concorrenza sleale tra le ditte, a vantaggio di quelle entranti su quelle uscenti già titolari dei servizi. Contrariamente anche alla precedente gara la mancanza dell’indicazione nel nuovo bando degli inquadramenti economico-contrattuali del personale attualmente in forza, crea una evidente disparità nelle offerte economiche tra chi deve garantire continuità di lavoro e di retribuzioni e chi invece subentra ex novo senza nessun vincolo, con la possibilità di avvalersi inoltre dei benefici del Jobs Act , circa il 30% di risparmio sul costo del lavoro per ogni nuovo assunto.
- Perché una gara di fornitura costituita essenzialmente da manodopera non può in ogni modo prescindere dal costo del personale impiegato e le offerte dovrebbero essere consentite nel rispetto dei contratti di lavoro e della legge e senza ribassi al di sotto del costo del lavoro medesimo, per non favorire speculazioni ed evasioni sul diverso trattamento retributivo dei lavoratori.
- Perché è illogica la suddivisione in quattro lotti di una gara centralizzata dei 17 servizi di Cup, che favorisce accordi lottizzatori e spartitori tra imprese concorrenti e turbative d’asta, con il rischio di creare forti disparità di trattamento contrattuale a parità di ruolo tra il personale occupato in lotti differenti.
- Perché la suddivisione in lotti è paradossale rispetto al processo di razionalizzazione del sistema sanitario regionale in corso, che prevede l’accorpamento di aziende che fanno parte di lotti differenti.
Senza difese e tutele, siamo vittime inermi da sacrificare agli appalti e agli affari di una PA asservita ai poteri forti e piegata alla necessità di un risparmio senza scrupoli morali, che significa solo macelleria sociale e non servizi migliori e più efficienti offerti al cittadino.
La gara rappresenta per noi un rischio
per il nostro futuro lavorativo. ma, Da
cittadini e da lavoratori che operano
all’interno delle aziende e delle
strutture sanitarie e ne conoscono bene il funzionamento, lanciamo un ALLARME:
la gara, così come è stata
concepita, senza considerare le esigenze manifestate dalle Asl, crea il caos sul piano organizzativo
nel processo di razionalizzazione
dei servizi CUP, avviato dal programma Recup
con lo scopo di centralizzarli e
renderli più efficienti, con maggiori
disservizi e disagi per i cittadini.
Come lavoratori dei servizi CUP della Regione Lazio, abbiamo quindi
deciso di organizzarci in un comitato
in difesa dei nostri diritti e del nostro lavoro, aperto a tutti, Organizzazioni Sindacali, Amministratori Pubblici, Operatori, Cittadini.
La sottoscrizione di questo appello è la prima delle numerose iniziative della campagna che ci proponiamo di perseguire, incluso il possibile BLOCCO DI TUTTI I SERVIZI CUP, per chiedere con determinazione e forza
l’immediato RITIRO del bando di
gara, che altrimenti si chiuderà il 21
settembre 2015, e la sua REVISIONE
con l’introduzione di REGOLE chiare
sull’ESCLUSIONE DEL MASSIMO RIBASSO, l’INCLUSIONE DI CLAUSOLE SOCIALI, a
partire dagli OBBLIGHI DI RIASSUNZIONE E
DI RISPETTO DEL RUOLO E DEL LIVELLO CONTRATTUALE del personale oggi
impiegato da parte delle imprese che dovessero subentrare a quelle attualmente
titolari del servizio.
Ci ribelliamo a questa
nuova ingiustizia che si consuma su di noi e ci opponiamo con tutte le nostre
forze a chi tenta impunemente di fare cassa sulla nostra pelle di lavoratori!Scarica il e diffondi il pdf del testo della petizione
Nessun commento :
Posta un commento