Da Roma a Latina, passando per Viterbo, Frosinone e Rieti: è quasi totali l’adesione allo sciopero di ieri dei lavoratori non costretti dal precetto a coprire le postazioni minime richieste dalla Prefettura.
I lavoratori dei Cup
del Lazio hanno capito,
hanno compreso al di là di tutte le vuote
rassicurazioni giunte da Zingaretti e dagli esponenti dei partiti che lo sostengono, che le pseudo
aperture della Regione non contengono nessun
impegno concreto sul riassorbimento dei lavoratori alle condizioni di trattamento
economico attuali e contro le riduzioni e/o di reimpiego del personale in esubero
previsti dal bando.
Riteniamo comunque che qualsiasi
soluzione, vista la rilevanza che avrà ha sulla vita di ciascuno
di noi, i sindacati debbano sottoporla alla consultazione democratica dei lavoratori dei CUP prima che venga sottoscritta.
In questo quadro riteniamo importante il
ruolo che ha svolto e continua a svolgere il Comitato
dei Lavoratori Cup del Lazio, che ha sinora contribuito a mobilitare tutti i lavoratori,
a raccogliere 9000 firme di sostegno alla lotta dei cittadini,
a divulgare la grande truffa che stiamo vivendo sulle nostre spalle.In
tal senso abbiamo apprezzato che rappresentanti del Comitato abbiano affiancato la
delegazione delle organizzazioni sindacali che si sono recate ieri in trattativa presso
la regione.
Non ci si vuole sostituire a nessuno ma riteniamo che sia indispensabile sentire anche il nostro
parere per la competenza specifica che possiamo esprimere e per
l’enorme contributo fornito alla lotta
dei lavoratori.
Per quanto riguarda la prosecuzione dell’agitazione apprendiamo che secondo le regole dettate dalla Prefettura non sarà possibile ripetere lo sciopero già il 28
settembre, perché dovranno passare almeno
10 giorni dallo sciopero
di ieri 21 settembre e
restiamo in attesa che possa essere fissata d’intesa con le Organizzazioni
Sindacali una nuova data per lo sciopero.
Naturalmente restiamo sempre favorevoli al
dialogo e auspichiamo che i rappresentanti della Regione possano trovare soluzioni
adeguate per garantire
che venga evitata la macelleria sociale di questa folle impostazione della gara che che rischia di mandare in tilt l’intero Servizio
Sanitario Regionale per le prestazioni ambulatoriali.
La mobilitazione continua
e continuerà fino alla piena affermazione dei nostri diritti!!
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