lunedì 28 settembre 2015

Soddisfazione per l’accordo tra Regione Lazio e sindacati, ma non abbassare il livello della mobilitazione



Comunicato stampa

Dopo l’iniziale muro contro muro, arrivano i primi risultati della nostra mobilitazione. Lo scorso 25 settembre, la Regione Lazio al tavolo tecnico con i sindacati ha infatti aperto ad una ricognizione di tutto il personale impiegato in tutti servizi di Cup interessati dalla Gara Centralizzata per individuare soluzioni per una sua ricollocazione. Il tutto entro il 30 ottobre e senza assegnazione della gara, di fatto sospesa, proprio in attesa di un accordo vincolante tra la Pisana e le Organizzazioni Sindacali per la “salvaguardia dei livelli occupazionali, dei livelli retributivi e orari nonché delle professionalità acquisite”.
Rispetto alle premesse si tratta di un primo importante successo, ma la strada appare in salita perché l’accordo è in realtà ancora tutto trovare e occorre chiederci cosa accadrà veramente dopo la fine di ottobre con l’apertura delle buste: occorre quindi non abbassare la guardia e continuare a rivendicare tutela per il nostro posto di lavoro e garanzie per i nostri diritti di lavoratori.
Chiediamo quindi a tutti il lavoratori dei Cup di mantenere alto il livello della mobilitazione e di tenersi pronti ad altre iniziative di protesta, per tenere alla ribalta quanto sta accadendo e reagire in massa e tempestivamente qualora le promesse non venissero mantenute.
Non dimentichiamoci, infatti, che questa gara, di cui si riconoscono finalmente di fatto le anomalie, nasce sulle spoglie di quella messa sotto indagine dalla magistratura per Mafia Capitale e, di conseguenza, annullata per il coinvolgimento dei vertici e di funzionari della Regione Lazio - rinviati proprio in questi giorni a giudizio - e che gli interessi economici e politici che l’hanno condizionata sono tutt’altro che sopiti.
Ribadiamo, a tutela del diritto dei cittadini ad una qualità della vita accettabile, che questa gara - che taglia ore di servizio (e posti di lavoro) in una condizione della sanità laziale che mostra ogni giorno sempre di più le sue gravissime criticità per i tagli già effettuati negli anni passati - rischia di peggiorare ulteriormente la situazione perché non tiene conto delle effettive esigenze presenti e future di Asl e Aziende Ospedaliere e crea i presupposti per ulteriori aumenti dei tempi di attesa e delle code per l’erogazione delle prestazioni ambulatoriali.
Riteniamo, inoltre, inaccettabile e degradante che in una gara in cui è il costo del lavoro il grosso dell’ammontare si applichi di fatto il massimo ribasso senza in pratica considerare nel punteggio la competenza e l’esperienza dei lavoratori e intollerabile che la Regione Lazio, per tutelare suoi cittadini e suoi lavoratori, non abbia ritenuto d’inserire all’interno del bando clausole sociali, come sua facoltà e come da legge regionale, e sia ora costretta a tornare sui suoi passi perché si è accorta dei gravi errori commessi.
Continuiamo a lottare per i nostri diritti, la difesa del posto di lavoro, contro i tagli e per il diritto dei cittadini ad una sanità efficiente!

Allegati


Vertenza Cup Lazio: istituzione di una commissione tecnica paritetica a salvaguardia livelli occupazionali


Comunicato stampa Cgil Fp, Cisl Fp, Uil Fpl


In data 24 Settembre 2015 presso la Regione Lazio si è svolto un incontro tra le OO.SS., il Segretario Generale Tardiola, D’Amato della Cabina di Regia della Sanità e l’Assessore al Lavoro Valente sulla vertenza CUP.
Le OO.SS. hanno ribadito la propria contrarietà e preoccupazione rispetto all’attuale assetto del bando di gara, sottolineando altresì forti perplessità circa le risorse stanziate in relazione agli attuali livelli occupazionali e inserimento di parziali clausole di salvaguardia del personale. Inoltre è stato richiesto di avviare un percorso volto alla salvaguardia degli attuali livelli occupazionali e salariali di tutto il personale attualmente impiegato nei servizi cup e collegati.

La Regione ha accolto tale proposta impegnandosi a costituire da subito una commissione tecnica con le OO.SS. da convocare entro i primi giorni di Ottobre, per iniziare la verifica in termini puntuali del numero effettivo dei lavoratori impiegati in ciascuna tipologia di servizio e la loro collocazione nell’ambito delle aziende sanitarie con il compito di trovare soluzioni positive alla vertenza in atto e che dovrà terminare i lavori entro il 30 ottobre p.v. .

I suddetti lavori dovranno altresì definire un accordo vincolante tra le parti, volto a individuare una procedura certa di salvaguardia dei livelli occupazionali, dei livelli retributivi e orari nonché delle professionalità acquisite.

Le OO.SS. nell’apprezzare l’accoglimento della Regione delle proposte formulate resteranno vigili fino alla conclusione positiva della vertenza a tutela di tutto il personale coinvolto.


FP CGIL Roma e Lazio                CISL FP Lazio                   UIL FPL Roma e Lazio
F.to Mastropietri                                              F.to Gunnella                                     F.to Bardoscia

martedì 22 settembre 2015

22/09/2015 | Gara Cup del Lazio, vertenza ancora in altro mare, saltato lo sciopero del 28, senza un’intesa presto nuovi scioperi

Da Roma a Latina, passando per Viterbo, Frosinone e Rieti: è quasi totali l’adesione allo sciopero di ieri dei lavoratori non costretti dal precetto a coprire le postazioni minime richieste dalla Prefettura.

I lavoratori dei Cup del Lazio hanno capito, hanno compreso al di là di tutte le vuote rassicurazioni giunte da Zingaretti e dagli esponenti dei partiti che lo sostengono, che le pseudo aperture della Regione non contengono nessun impegno concreto sul riassorbimento dei lavoratori alle condizioni di trattamento economico attuali e contro le riduzioni e/o di reimpiego del personale in esubero previsti dal bando.
Riteniamo comunque che qualsiasi soluzione, vista la rilevanza che avrà ha sulla vita di ciascuno di noi, i sindacati debbano sottoporla alla consultazione democratica dei lavoratori dei CUP prima che venga sottoscritta.
In questo quadro riteniamo importante il ruolo che ha svolto e continua a svolgere il Comitato dei Lavoratori Cup del Lazio, che ha sinora contribuito a mobilitare tutti i lavoratori, a raccogliere 9000 firme di sostegno alla lotta dei cittadini, a divulgare la grande truffa che stiamo vivendo sulle nostre spalle.In tal senso abbiamo apprezzato che rappresentanti del Comitato abbiano affiancato la delegazione delle organizzazioni sindacali che si sono recate ieri in trattativa presso la regione.
Non ci si vuole sostituire a nessuno ma riteniamo che sia indispensabile sentire anche il nostro parere per la competenza specifica che possiamo esprimere e per l’enorme contributo fornito alla lotta dei lavoratori.
Per quanto riguarda la prosecuzione dell’agitazione apprendiamo che secondo le regole dettate dalla Prefettura non sarà possibile ripetere lo sciopero già il 28 settembre, perché dovranno passare almeno 10 giorni dallo sciopero di ieri 21 settembre e restiamo in attesa che possa essere fissata d’intesa con le Organizzazioni Sindacali una nuova data per lo sciopero.
Naturalmente restiamo sempre favorevoli al dialogo e auspichiamo che i rappresentanti della Regione possano trovare soluzioni adeguate per garantire che venga evitata la macelleria sociale di questa folle impostazione della gara che che rischia di mandare in tilt l’intero Servizio Sanitario Regionale per le prestazioni ambulatoriali.

La mobilitazione continua e continuerà fino alla piena affermazione dei nostri diritti!!

venerdì 18 settembre 2015

18/09/2015 | Comunicato stampa: Gara Centralizzata Cup Lazio 10 domande verità per Zingaretti

Dopo il Consiglio Regionale che ne ha discusso della Gara Cup del Lazio questa mattina e mentre è ancora in corso l'incontro tra i tecnici della Cabina di Regia della Sanità della Regione Lazio ed i sindacati per sciogliere i nodi di questo appalto controverso che mette a rischio il lavoro e i diritti di noi lavoratori dei Cup del Lazio. Abbiamo voluto indirizzare 10 domande chiave al Governatore Nicola Zingaretti per ricordare a tutti quali sono le questioni per cui volgiamo  una risposta la netto delle rassicurazioni che abbiamo ricevuto ieri attraverso un Comunicato, ma riteniamo ancora troppo generiche e non impegnative. Confermiamo la nostra disponibilità a trovare soluzioni condivise, ma vogliamo sia chiaro che non abbassiamo il livello della mobilitazione. In attesa di notizie soddisfacenti dal tavolo delle trattative per il momento resta confermato lo sciopero di lunedì 21 settembre.

Dopo il comunicato di ieri del Presidente Nicola Zingaretti, il Comitato lavoratori Cup Lazio rivolge al Governatore del Lazio 10 domande a cui vorrebbe una risposta univoca e definitiva 

  1. Lei afferma che la gara del CUP deve avvenire in un “clima di legalità”: perché allora l'incarico di Responsabile Unico del Procedimento della gara è stato affidato a persona che risulterebbe indagata dalla Procura di Roma per false dichiarazioni al PM e favoreggiamento nell’ambito dell’inchiesta Mafia Capitale, riscontro investigativo che ha portato all’annullamento del precedente bando?
  2. Perché ci dobbiamo fidare quando Lei afferma che i lavoratori non corrono il rischio di perdere il posto di lavoro in caso di aggiudicazione dell’appalto a impresa diversa da quella che l’impiega, quando, invece, l'unico modo per garantirli è includere nel capitolato l'obbligo per chi si aggiudica la gara di assumere i lavoratori già impiegati a pari condizioni contrattuali ed economiche?
  3. Perché la clausola sociale di riassorbimento della manodopera, prevista dal nostro ordinamento in materia di appalti pubblici, dall'ANAC e richiamata come obbligo dalla Legge Regionale n. 16 del 2007, è assente nel bando di gara, mentre era presente nel precedente bando annullato?
  4. È per Lei equo ed in linea la libera concorrenza che il Bando rechi vantaggio alle imprese non titolari dei servizi oggetto di gara rispetto alle attuali imprese fornitrici, se le prime, nel formulare l’offerta, possono offrire ai lavoratori condizioni contrattuali e retributive più vantaggiose per l’impresa ed usufruire delle agevolazioni contributive del Jobs Act, mentre le seconde devono rispettare livelli contrattuali ed economici del personale impiegato e non beneficiano delle nuove norme sul lavoro?
  5. Le risulta che in effetti i dati che giustificano il taglio di circa il 20% del personale in realtà non includano i servizi effettuati dagli sportelli CUP per la medicina generale e l'intramoenia e che, se tali servizi venissero calcolati, come è corretto visto che sono servizi oggetto di gara, il quadro dell e prestazioni erogate negli ultimi 5 anni (2011-2014), che dimensiona il monte ore lavoro messo a gara, rivelerebbe che il loro numero complessivo nel periodo di osservazione è sostanzialmente stabile?
  6. Per Lei, in un appalto che per la quasi totalità del suo ammontare economico complessivo ha per oggetto la fornitura di manodopera da impiegare in attività amministrative spesso critiche - incasso, rendicontazione, statistica, relazioni con il pubblico – è ragionevole che la competenza professionale dei lavoratori proposti valga solo 3 punti dei 60 complessivi previsti per la proposta tecnica?
  7. Perché la Centrale Unica degli Acquisti della Regione Lazio persevera nel suddividere il bando in 4 lotti, scelta che espone l’aggiudicazione a logiche spartitorie e di condizionamento politico, come dimostra del resto quanto accaduto per il precedenteannullato per l’infiltrazione di Mafia Capitale?
  8. Perché non fare una gara unica centralizzata, che sfrutti le possibili sinergie in una fase di cambiamento dell'organizzazione delle Aziende sanitarie ed ospedaliere, ed eviti il rischio disparità di trattamento contrattuale ed economico tra lavoratori che effettuano il medesimo servizio nel SSR. Oppure, in alternativa, perché non definire un modello unico di gara, cui le Aziende si uniformino, e che poi siano esse in autonomia a reperire servizi sul mercato in base alle loro effettive esigenze ?
  9. Perché l'Asl B e l'Asl C sono in lotti diversi mentre se ne decide l'unificazione, con il rischio di avere all'interno della stessa futura Asl unificata personale impiegato con contratti diversi?
  10. Perché Lei ed i suoi uffici continuate a ripetere sulla stampa, erroneamente, che da più di 13 anni non si fanno gare per i Cup nel Lazio, quando, invece negli ultimi 3 anni sono state diverse le gare – anche solo per 1 anno di servizio - in quasi tutte le aziende Asl e Aziende Ospedaliere della Regione?

mercoledì 16 settembre 2015

15/09/2015 | Comunicato stampa: sciopero il 21 settembre

15/09/2015 | Comunicato stampa: sciopero il 21 settembre e a partire dal 28 settembre sciopero ad oltranza, negativo l’esito dell’incontro in Regione delle Organizzazioni Sindacali resta confermata la mobilitazione dei Lavoratori – Il Comitato Lavoratori Cup Lazio conferma compatto la sua adesione all’agitazione

Il Comitato Lavoratori CUP Lazio prende atto dell’esito negativo dell’incontro tra le rappresentanze sindacali di CGIL CISL e UIL e quelle dell’Amministrazione Regionale e conferma la propria adesione allo sciopero del 21 settembre prossimo e a quello ad oltranza a partire dal prossimo 28 settembre.
Nell’esortare tutti i lavoratori a prender parte all’astensione dal lavoro in difesa del proprio diritto al lavoro il Comitato diffida la Regione Lazio, le Aziende Sanitarie e le imprese titolari dei servizi Cup che impiegano i lavoratori in lotta dall’intraprendere azioni antisindacali che dovessero limitare il loro diritto di sciopero e/o a provvedere a sostituzioni del personale in sciopero.
L’azione di sciopero, a cui si giunge dopo aver tentato inutilmente un dialogo con la Regione Lazio, è giustificata dall’ottusa intransigenza di cinici amministratori pubblici che non intendono modificare di una virgola capitolato di gara.
Restano quindi confermati dalla Pisana il taglio di circa il 20% delle ore rispetto all’attuale organico che produrrà secondo i nostri calcoli la perdita di circa 350 posti di lavoro, mentre si conferma che le imprese che partecipano al bando non avranno nessun obbligo, in caso di aggiudicazione dei lotti di gara, di riassumere il personale in servizio nei ruoli e nella retribuzione attuali.
Quanto di peggio ci si possa aspettare da un’Amministrazione ed un Istituzione Pubblica che si dice vicina ai lavoratori, che consente una concorrenza sleale tra le imprese a discapito dei lavoratori, a colpi di massimo ribasso sul costo del lavoro e nella totale assenza di clausole sociali.
Un comportamento che evidenzia una volta di più l’ormai manifesta volontà di affossare il servizio sanitario pubblico regionale, avallando, oltretutto, una gara centralizzata partorita in un clima di perdurante scarsa trasparenza dei comportamenti dei responsabili del procedimento, già evidenziati dalla precedente gara svoltasi nel mortale abbraccio della Regione Lazio con mafia capitale e poi per questo motivo annullata dalla Pisana.

A tutto ciò siamo obbligati ad opporci attraverso un’adesione compatta allo sciopero:

per il futuro nostro, delle nostre famiglie e in difesa del diritto dei cittadini ad un servizio sanitario regionale pubblico efficiente ed accessibile a tutti

lunedì 14 settembre 2015

14/09/2015 | Comunicato Stampa

Governatore Zingaretti attendiamo risposte

14/09/2015 | Comunicato Stampa: Cup del Lazio una gara dove la base d’asta è pari al costo degli stipendi del personale impiegato, la competenza dei lavoratori vale appena 3 punti su 60 totali, ovvero le professionalità valgono come le stampanti
Dopo aver svelato l’escamotage per cui, per effetto della mancanza di clausole sociali che impegnino le imprese vincitrici al riassorbimento del personale, le imprese che non hanno lavoratori già impiegati in questo bando sono avvantaggiate – clausole che insieme al divieto di massimo ribasso avrebbero potuto evitare il rischio di squallide speculazioni sulle spalle dei lavoratori, dei quali 400 disabili – addentrandoci nei meandri di questo labirintico bando abbiamo scoperto un’altra chicca che la dice lunga sulla capacità degli strateghi che hanno predisposto il capitolato ed aumenta le perplessità sul loro operato: si tratta dei criteri di attribuzione dei punteggi alle proposte tecniche delle imprese concorrenti.
Infatti, griglia per la valutazione dei punteggi da assegnare da parte della Commissione Aggiudicatrice alle imprese concorrenti, attribuisce alle competenze dei lavoratori impiegati solo 3 punti su un totale 60 punti tecnici da attribuire agli aspetti qualitativi del progetto (vedi in calce al comunicato i criteri si assegnazione: questo in un gara in cui il costo del lavoro è in pratica il totale dell’ammontare complessivo della basa d’asta).
Troviamo singolare che in una gara che è a prevalente fornitura di manodopera la Regione Lazio non giudica importanti i profili professionali del personale offerto, tanto da assegnare a questo aspetto soli 3 punti sui 60 complessivi a disposizione: quanto assegna, nella sostanza, ad altre voci di carattere organizzativo e gestionale, puramente soggettive, non misurabili e teoriche, mentre i curricola sono concreti ed oggettivi. Tanto quanto assegna alla fornitura di stampanti.
Facciamo davvero fatica a capire il senso del ragionamento fatto dai tecnici della Pisana. Sembra infatti che il criterio utilizzato per acquistare un servizio sofisticato che deve regolarmi i pagamenti e le fatture invece di essere basato sulla selezione di chi sono coloro che eseguono il lavoro, quali competenze tecniche e professionali possiedono e da quanti anni fanno questa attività - incluso il loro inquadramento economico e contrattuale, e qui torniamo alle clausole sociali -  sia basato sull’esame del “contorno” cioè di tanti bei concetti, ben intortati nella forma ma che in concreto non significano nulla se paragonati alla concretezza dei curricola.
Geniale. Non c’è che dire, davvero geniale. Speriamo però che di questi colpi di genio ne abbiano pochi in Regione. Altrimenti siamo rovinati, se con i soldi di tutti non si guarda alla sostanza di ciò che effettivamente serve all’amministrazione ed ai cittadini e si acquistano invece servizi graziosi che non servono a nulla.
A queste condizioni ci chiediamo se il CUP Lazio sarà gestito da lavoratori adeguatamente preparati e quale sarà il suo futuro.
Non possiamo che immaginare i disagi per i cittadini, in termini di code e tempi di attesa, aspettando che operatori non qualificati ed inesperti imparino il mestiere a discapito delle loro necessità di cura.
Oppure, non pensare al risparmio per la Regione quando si vedrà magari rifiutare le rendicontazioni da parte del Ministero per errori formali o sostanziali.

Razionalizzazione, efficientizzazione e risparmio. Le tre parole magiche che hanno reso possibile questo bando, che scopriamo sempre più essere assurdo, un vero e proprio mostro attraverso cui si rischia di provocare il licenziamento e la fame per centinaia di lavoratori, in nome di un risparmio che è solo sulla carta e questo mentre si rischia di buttare milioni di Euro per acquisire un servizio privo di qualsiasi garanzia di qualità concreta: un altro passo per staccare la spina alla sanità del Lazio, ormai alla condizioni di malato terminale.
Di seguito la tabella di attribuzione di punteggi tecnici alle proposte progettuali delle imprese concorrenti al bando per i Cup del SSR del Lazio, dove, alla voce 9, si trovano quelli attribuiti alle competenze e all’esperienza del personale impiegato.

TABELLA PUNTEGGI

Ditta concorrente relativamente ai seguenti elementi di valutazione: CRITERI E SUBCRITERI PUNTEGGIO

Criterio 1
Front Office: soluzioni e procedure proposte per l’espletamento delle attività di cui al par. 2.1 lettera a) del Capitolato Tecnico del sistema di prenotazione/accettazione delle prestazioni sanitarie. PUNTI 5
Subcriteri 1
Qualità ed efficacia intesa come modalità di svolgimento delle attività previste nel capitolato, con particolare riferimento alla riduzione dei tempi di attesa e al soddisfacimento dei bisogni dell’utenza PUNTI 3;
Flessibilità e scalabilità intesa come capacità della soluzione proposta di far fronte a variazioni del contesto tecnico ed organizzativo del servizio PUNTI 2;

Criterio 2
Front Office: soluzioni organizzative e tecnologiche proposte per l’espletamento delle attività di acquisizione e gestione delle disdette cui al par. 2.1 lettera c) del Capitolato Tecnico. PUNTI 5
Subcriteri 
Qualità ed efficacia intesa come modalità di svolgimento delle attività previste nel capitolato con particolare riferimento all’ottimizzazione dei canali, delle tempistiche di acquisizione delle disdette e dei tempi di segnalazione per modifica calendari e agende; PUNTI 3;
Flessibilità e scalabilità intesa come capacità della soluzione proposta di far fronte a variazioni del contesto tecnico ed organizzativo del servizio PUNTI 2;

Criterio 3
Front Office: soluzioni e procedure proposte per garantire l’espletamento delle attività di cui al par. 2.1 lettera b) del Capitolato Tecnico del sistema di contabilizzazione e rendicontazione degli incassi. PUNTI 5;
Subcriteri
Qualità ed efficacia intesa come modalità di svolgimento delle attività previste nel capitolato con particolare riferimento all’ottimizzazione delle tempistiche e delle modalità di aggiornamento dati anagrafica ed esenzioni, PUNTI 3;
Flessibilità e scalabilità intesa come capacità della soluzione proposta di far  fronte a variazioni del contesto tecnico ed organizzativo del servizio PUNTI 2;

Criterio 4
Sistemi e modalità di controllo e gestione (individuazione e soluzione) dell'errore generato dagli operatori finalizzate alla limitazione dell’impatto sull’organizzazione ed erogazione di tutte le prestazioni Front Office di cui all’art. 2.1 del Capitolato Tecnico.
Subcriteri 4
Qualità ed efficacia intesa come effettiva capacità della soluzione proposta nel limitare il rischio di errori e minimizzarne l’impatto sulle prestazioni FO PUNTI 2;
Esaustività intesa come capacità della soluzione proposta di coprire tutte le possibili casistiche di errori generati dagli operatori PUNTI 2;

Criterio 5
Modalità e sistemi di programmazione e controllo dei flussi informativi finalizzati al soddisfacimento dei debiti informativi verso enti esterni (Ministeri, Regione, ecc.). PUNTI 3
Subcriteri 5
Esaustività intesa come effettiva capacità della soluzione proposta di coprire tutti i debiti verso gli enti esterni PUNTI 1;
Qualità ed efficacia intesa come effettiva capacità della soluzione proposta di rispettare i tempi e i contenuti richiesti PUNTI 2

Criterio 6
Back Office: soluzioni e procedure proposte per garantire l’espletamento di tutte le attività di cui all’art. 2.2 del Capitolato Tecnico. PUNTI 5
Subcriteri 6
Qualità ed efficacia intesa come modalità di svolgimento delle attività previste nel capitolato con particolare riferimento all’individuazione e all’implementazione degli strumenti e delle metodologie per il supporto del Front-Office PUNTI 3;
Flessibilità e scalabilità intesa come capacità della soluzione proposta di far fronte a variazioni del contesto tecnico ed organizzativo del servizio PUNTI 2;

Criterio 7
Strumenti di reportistica sul servizio erogato e modalità per facilitarne l'accesso alle Direzioni aziendali PUNTI 4
Subcriteri 7
Qualità ed efficacia intesa come effettiva capacità della reportistica proposta di facilitare l’accesso e il riutilizzo delle informazioni relative al servizio erogato PUNTI 2;
Esaustività e flessibilità intesa come capacità della reportistica proposta di coprire le informazioni relative al servizio erogato e di adeguarsi alle diversificate esigenze informative di ciascuna Azienda Sanitaria PUNTI 2;

Criterio 8
Articolazione del personale sulle sedi oggetto dell’appalto in modo da garantire il corretto espletamento di tutte le attività di cui all’art. 2 del Capitolato Tecnico. PUNTI 5
Subcriteri 8
Qualità ed efficacia intesa come soluzioni previste per ottimizzare l’impiego del personale in relazione ai tempi di apertura degli sportelli e alle distribuzione PUNTI 3;
Flessibilità e scalabilità intesa come capacità della soluzione proposta di far fronte a variazioni del contesto tecnico ed organizzativo del servizio e delle diversificate esigenze delle Aziende Sanitarie. PUNTI 2;

Criterio 9
Organizzazione del personale proposta per garantire l’espletamento di tutte le attività di cui all’art. 2 del Capitolato Tecnico intesa come profili professionali proposti, matrice ruoli/responsabilità modalità di interazione tra le figure chiave, processi di coordinamento e controllo tra le diverse
unità coinvolte nella gestione del servizio, ecc. PUNTI 5
Subcriteri 9
Qualità ed efficacia intesa come effettiva capacità della soluzione proposta di adempiere alle prestazioni previste nel capitolato tecnico. PUNTI 3;
Flessibilità e scalabilità intesa come capacità della soluzione proposta di far fronte a variazioni del contesto tecnico ed organizzativo del servizio PUNTI 2

Criterio 10
Piano di formazione del personale con indicazioni del monte ore, contenuti, modalità di erogazione dei corsi tale da garantire il continuo aggiornamento del personale sulle tematiche attinenti al servizio in gara. PUNTI 4
Subcriteri 10
Qualità ed efficacia intesa come effettiva capacità della soluzione proposta nel raggiungere gli obiettivi di costante aggiornamento del personale PUNTI 2
Flessibilità intesa come capacità di adeguare i moduli formativi in relazione all’eventuale implementazione di nuovi strumenti e alle relativa diversificazione delle attività PUNTI 2

Criterio 11
Soluzioni proposte per la gestione delle emergenze (continuità del sistema informatico in caso di anomalie, ecc). PUNTI 3
Subcriteri 11
Qualità ed efficacia intesa come modalità e soluzioni previste per garantire la puntuale rilevazione delle emergenze e la loro immediata risoluzione PUNTI 2;
Esaustività intesa come effettiva capacità della soluzione proposta di coprire tutte le potenziali emergenze rilevabili nell’espletamento della attività previste dal capitolato tecnico PUNTI 1.

Criterio 12
Articolazione delle modalità e delle tempistiche di avvio del servizio. PUNTI 3
Subcriteri 12
Qualità ed efficacia intesa come effettiva capacità della soluzione proposta di minimizzare i disservizi per l’utenza in fase di avvio del servizio PUNTI 2;
Aderenza al contesto intesa come capacità della soluzione proposta di adattarsi alle caratteristiche ed esigenze della singola Azienda Sanitaria PUNTI 1;

Criterio 13
Caratteristiche delle apparecchiature e delle soluzioni informatiche proposte per l’esecuzione del servizio come previsto dall’art. 5 del Capitolato Tecnico. PUNTI 5
Subcriteri 13
Qualità ed efficacia capacità degli strumenti e della apparecchiature proposte di garantire la corretta esecuzione del servizio PUNTI 2;
Aderenza al contesto capacità delle apparecchiature e soluzioni informatiche proposte di soddisfare le esigenze delle singole Aziende Sanitarie PUNTI 3;

Criterio 14
Modalità proposte per la custodia e la messa in sicurezza degli incassi. L’offerta sarà valutata secondo i seguenti parametri: PUNTI 4
Subcriteri 14
Qualità ed efficacia intesa come effettiva capacità della soluzione proposta finalizzata a minimizzare il rischio di furti e sottrazioni PUNTI 2;
Aderenza al contesto intesa come possibilità della soluzione proposta di adeguarsi alle esigenze sanitarie, con particolare riferimento alla complessità territoriale delle stesse PUNTI  2.


TOTALE 60 PUNTI

venerdì 11 settembre 2015

Gara Cup Lazio: la Regione mente, il Governo Glissa

L'Onorevole Monica Gregori, Deputata di Futuro a sinistra

Interrogazione dell'Onorevole Monica Gregori: il Ministero del Lavoro avalla la "versione" edulcorata della Pisana sul Bando d'appalto 

Facce di bronzo alla Pisana, orecchie da mercante a Montecitorio. La regione Lazio propina infatti la sua versione sul bando centralizzato Cup al Ministero del Lavoro che se la beve come acqua di fonte - cosa che sappiamo non è, anzi è parecchio torbida ed inquinata - e la oblitera senza problemi e senza, evidentemente, avere almeno la curiosità di controllare come stanno davvero le cose.
Quanto alle clausole sociali, il dicastero guidato da Giuliano Poletti, dice, nella sostanza , va bene, ma "con moderazione", perché la tutela dei posti di lavoro e dei diritti dei lavoratori viene dopo - ma davvero molto dopo, praticamente mai - il diritto degli imprenditori a fare profitto con macelleria sociale.
Infine, il Ministero neppure si pronuncia sul divieto del massimo ribasso, che è il cardine del "sistema" attraverso cui, grazie all'assenza di clausole sociali e con il favore del Jobs Act, si fa vincere le gare a chi specula sulla pelle dei lavoratori e dei loro diritti.

Giuliano Poletti è l'attuale Ministro del Lavoro
Questo è nella sostanza quello che si legge nella nota scritta con cui il Ministero del Lavoro risponde all'interrogazione sulla Gara Centralizzata dei Cup Lazio che l'onorevole Monica Gregori ha fatto in Commissione Lavoro della Camera dei deputati. Già, l'unica vittoria, forse, è proprio quella, dopo tanti dinieghi alle nostre richieste di un dialogo diretto con le istituzioni, di avere tra le mani qualcosa di scritto da cui partire e controbattere alle tante affermazioni false che abbiamo sentito in queste ultime, lunghe settimane.

L'Onorevole Stefano Fassina, promotore insieme all'Onorevole Gregori dell'iniziativa parlamentare per chidere al Ministero del Lavoro Chiarimenti circa la gara d'appalto dei Cup della Regione Lazio
L'insoddisfazione rispetto alla risposta del governo, del resto, traspare dalle commenti dell'On. Gregori e dell'On. Stefano Fassina, altro promotore dell'iniziativa parlamentare.
“Una risposta parziale, evasiva e che non entra nel merito di quanto abbiamo evidenziato. Di fatto il Governo se ne lava le mani - dicono infatti Gregori e Fassina - lasciando senza soluzione il problema della riduzione dei posti di lavoro e non entrando nel merito del fatto che il bando è stato predisposto da personale dirigente che è stato indagato dalla Procura di Roma per favoreggiamento e false dichiarazione dinanzi al Pubblico Ministero, in merito alla gara Cup annullata nel 2014”.
“Il Ministero – concludono i due parlamentari di Futuro a Sinistra - ancora una volta si limita alla fase della filosofia politica e giuridica, senza affrontare l’argomento in modo netto e deciso”.

E sì, i due onorevoli hanno proprio ragione. Perché, nella nota, il ministero parla più del diritto degli imprenditori a fare un po' come gli pare con i diritti dei lavoratori che del diritto dei lavoratori a ricevere le tutele previste dalla stessa Costituzione, tanto che è citato l'articolo 4, che parla del diritto al lavoro e alla libera impresa, ma non l'articolo 35 che dice:
La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni. [...]
Promuove e favorisce gli accordi e le organizzazioni internazionali intesi ad affermare e regolare i diritti del lavoro. [...]
Evidentemente una materia troppo scivolosa quella di cui è fatto il Bando incriminato, visto che poi tutta la giurisprudenza citata dai tecnici di via Veneto è quella in favore dell'impresa a discapito del lavoratore e non la numerosa altra che, anche a livello europeo, dice cose ben diverse che avrebbero messo in ben altra luce la Regione Lazio. Forse dovremmo cominciare a chiamare il ministero non del lavoro, ma dell'imprese e del speculazione
Nicola Zingaretti, Governatore del Lazio, non ha ritenuto di dover spendere alcuna parola sulla vicenda dei lavoratori dei up del Lazio e sfugge alle interrogazioni dei Consiglieri della Pisana sul Bando del Gara
Quello che però fa indignare sono le bugie, avallate dalla nota ministeriale, che la Regione racconta per scagionare il nuovo bando della gara CUP. Il documento ne riferisce diverse, ma la più grossa riguarda "la salvaguardia integrale dei soggetti svantaggiati ex art. 4 della legge 381/91", che in realtà non esiste, visto che il bando si riferisce esclusivamente al rispetto delle quote previste dalla legge all'interno del organico della società aggiudicataria. Questo significa, in soldoni, che per gli attuali lavoratori svantaggiati tutele non ce ne sono e garanzie di essere riassorbiti da chi vince neppure.
Da lunedì, intanto, prende il via il tavolo di confronto tecnico tra i sindacati e la Cabina di Regia della Sanità della Regione Lazio i cui lavori saranno osservati speciali da parte di un presidio permanente di lavoratori fuori della sede regionale. Inutile ricordare che in caso di fallimento della trattativa dal 21 settembre è sciopero generale.

mercoledì 9 settembre 2015

Comunicato Stampa: l'Ue potrebbe dire no alla Gara del Cup del Lazio

09/09/2015 | Comunicato Stampa: Gara centralizzata Cup Lazio: l’Europa ed il Nuovo Codice Unico degli Appalti dicono no al massimo ribasso e sì alle clausole sociali - fermate la gara vogliamo scendere!

C’è un motivo in più per bloccare la gara centralizzata per i servizi di Cup della sanità del Lazio: viola l’ultima direttiva Ue sugli appalti pubblici e risulterà non in regola con una legge in discussione al Senato che ne accoglie le indicazioni. Nel nuovo Codice Unico degli Appalti Pubblici, al vaglio della 8° Commissione Permanente di Palazzo Madama - che si occupa di Lavori Pubblici - il 18 giugno scorso è stata approvata una norma su Massimo Ribasso e Clausole sociali che adegua l’Italia alla direttiva UE sugli Appalti Pubblici (2014/24/UE del 26 febbraio 2014). Il testo licenziato in Commissione al Senato parla della:
“previsione di una disciplina specifica per gli appalti pubblici di servizi, diversi da quelli aventi natura intellettuale, con particolare riguardo a quelli ad alta intensità di manodopera, definiti come quelli nei quali il costo della manodopera è pari almeno al 50 per cento dell'importo totale del contratto, prevedendo l'introduzione di «clausole sociali» per la stabilità occupazionale del personale impiegato, prendendo a riferimento, per ciascun comparto merceologico o di attività, il contratto collettivo nazionale di lavoro che presenta le migliori condizioni per i lavoratori ed escludendo espressamente il ricorso al solo criterio di aggiudicazione del prezzo o del costo, inteso come criterio del prezzo più basso o del massimo ribasso d'asta, comunque nel rispetto del diritto dell'Unione europea;”
La Ue ed il Senato dicono NO al Massimo Ribasso negli appalti in cui il costo complessivo del lavoro fornito supera il 50% dell’importo totale - come la Gara Centralizzata per i Cup del Lazio – e impongono Clausole Sociali per la continuità lavorativa dei lavoratori anche in termini contrattuali in base contratto collettivo di settore con le migliori condizioni.
La gara indetta della Regione Lazio non è in regola con l’Europa e con il nuovo Codice Unico degli Appalti Pubblici quando verrà approvato, si parla di febbraio del 2016, quindi tra molto meno di 6 mesi.
Da parte della Regione Lazio e del suo Governatore, l’aver ignorato nel capitolato una direttiva UE sugli appalti pubblici è grave, soprattutto perché le conseguenze ricadono su oltre 1000 lavoratori che rischiano il posto di lavoro.
Ci chiediamo:
  • È possibile creare attraverso un bando di gara sbagliato una situazione mostro in cui lavoratori che oggi rischiano il posto di lavoro, tra sei mesi avrebbero trovato invece adeguate tutele di continuità lavorativa?
  • Si può impugnare la Gara Centralizzata dei Cup della Sanità del Lazio a livello europeo perché non rispetta le norme Europee?
  • Avrà valore l’assegnazione dell’appalto che deriva da un capitolato irregolare se avverrà, come è possibile, dopo l’entrata in vigore della nuova normativa sugli appalti in inter al Senato?

Domande che cercano risposta, e forse l’avranno presto perché c’è un giudice a Lussemburgo.

Non come le altre che abbiamo posto alla Regione Lazio, al Governatore Nicola Zingaretti, al Presidente Anac Raffaele Cantone e che ancora attendono soddisfazione.