L'Onorevole Monica Gregori, Deputata di Futuro a sinistra |
Interrogazione dell'Onorevole Monica Gregori: il Ministero del Lavoro avalla la "versione" edulcorata della Pisana sul Bando d'appalto
Facce di bronzo alla Pisana, orecchie da mercante a Montecitorio. La regione Lazio propina infatti la sua versione sul bando centralizzato Cup al Ministero del Lavoro che se la beve come acqua di fonte - cosa che sappiamo non è, anzi è parecchio torbida ed inquinata - e la oblitera senza problemi e senza, evidentemente, avere almeno la curiosità di controllare come stanno davvero le cose.Quanto alle clausole sociali, il dicastero guidato da Giuliano Poletti, dice, nella sostanza sì, va bene, ma "con moderazione", perché la tutela dei posti di lavoro e dei diritti dei lavoratori viene dopo - ma davvero molto dopo, praticamente mai - il diritto degli imprenditori a fare profitto con macelleria sociale.
Infine, il Ministero neppure si pronuncia sul divieto del massimo ribasso, che è il cardine del "sistema" attraverso cui, grazie all'assenza di clausole sociali e con il favore del Jobs Act, si fa vincere le gare a chi specula sulla pelle dei lavoratori e dei loro diritti.
Giuliano Poletti è l'attuale Ministro del Lavoro |
L'Onorevole Stefano Fassina, promotore insieme all'Onorevole Gregori dell'iniziativa parlamentare per chidere al Ministero del Lavoro Chiarimenti circa la gara d'appalto dei Cup della Regione Lazio |
“Una risposta parziale, evasiva e che non entra nel merito di quanto abbiamo evidenziato. Di fatto il Governo se ne lava le mani - dicono infatti Gregori e Fassina - lasciando senza soluzione il problema della riduzione dei posti di lavoro e non entrando nel merito del fatto che il bando è stato predisposto da personale dirigente che è stato indagato dalla Procura di Roma per favoreggiamento e false dichiarazione dinanzi al Pubblico Ministero, in merito alla gara Cup annullata nel 2014”.
“Il Ministero – concludono i due parlamentari di Futuro a Sinistra - ancora una volta si limita alla fase della filosofia politica e giuridica, senza affrontare l’argomento in modo netto e deciso”.
E sì, i due onorevoli hanno proprio ragione. Perché, nella nota, il ministero parla più del diritto degli imprenditori a fare un po' come gli pare con i diritti dei lavoratori che del diritto dei lavoratori a ricevere le tutele previste dalla stessa Costituzione, tanto che è citato l'articolo 4, che parla del diritto al lavoro e alla libera impresa, ma non l'articolo 35 che dice:
La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni. [...]Evidentemente una materia troppo scivolosa quella di cui è fatto il Bando incriminato, visto che poi tutta la giurisprudenza citata dai tecnici di via Veneto è quella in favore dell'impresa a discapito del lavoratore e non la numerosa altra che, anche a livello europeo, dice cose ben diverse che avrebbero messo in ben altra luce la Regione Lazio. Forse dovremmo cominciare a chiamare il ministero non del lavoro, ma dell'imprese e del speculazione
Promuove e favorisce gli accordi e le organizzazioni internazionali intesi ad affermare e regolare i diritti del lavoro. [...]
Da lunedì, intanto, prende il via il tavolo di confronto tecnico tra i sindacati e la Cabina di Regia della Sanità della Regione Lazio i cui lavori saranno osservati speciali da parte di un presidio permanente di lavoratori fuori della sede regionale. Inutile ricordare che in caso di fallimento della trattativa dal 21 settembre è sciopero generale.
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