- taglia 350 posti su circa 2000, quasi il 20 per cento dell'organico dei Centri Unici di prenotazioni e va in questo senso contro le esigenze manifestate da ASL e Aziende Ospedaliere della Regione Lazio
- mette a rischio il nostro lavoro e la qualità del servizio fornito ad oggi ai cittadini.
- ha scarse regole sul massimo ribasso, che possono essere facilmente aggirate, grazie agli sgravi contributivi e fiscali del Jobs Act, da chi non è attualmente titolare del servizio consentendogli di risparmiare sui costi del personale e fare offerte più convenienti.
- non offre clausole sociali a tutela della continuità lavorativa di tutti i lavoratori delle imprese titolari del servizio che perdono l'appalto perché il Jobs Act impedisce loro di essere competitive sul costo del lavoro con i concorrenti non attualmente titolari;
- prevede clausole sociali per la continuità lavorativa solo per le persone con disabilità, con il loro riassorbimento, creando una disparità di trattamento tra lavoratori a parità di condizioni contrattuali;
- espone i lavoratori delle imprese titolari del servizio che perdono la gara - a causa del Jobs Act che impedisce loro di essere competitive sul costo del lavoro con i concorrenti - al ricatto, per evitare la disoccupazione, di accettare condizioni peggiorative dettate da chi ha vinto.
- permette alle società non titolari dei servizi di acquisire personale già formato dalle ditte titolari che perdono la gara, usufruendo di ulteriore vantaggio;
- è in odore di "Mafia Capitale", visto che la Dirigente Regionale responsabile della stesura del bando, della indizione e della conduzione di questa gara, era responsabile, e presidente della commissione aggiudicatrice, della precedente gara del Cup annullata a dicembre e sotto indagine della magistratura, proprio in una delle inchieste di Mafia Capitale, nel cui ambito lei stessa è indagata per per favoreggiamento e false dichiarazioni al PM.
Perché
Perché la gara attualmente in essere
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