venerdì 15 gennaio 2016

Cup del Lazio: le clausole sociali solo un primo passo


Il 2016 ci da qualche certezza e speranza in più per il futuro del nostro posto di lavoro. Ma è poco per abbassare le armi

Dopo la "positiva" conclusione delle trattative tra Regione Lazio e sindacati, abbiamo scelto l'attesa ed il silenzio per evitare attriti e conflitti con i nostri interlocutori, ma una notizia come questa merita tutto il rilievo possibile.

Il Senato della Repubblica ha approvato in via definitiva il Disegno di Legge sugli appalti che contiene una norma che conferma un diritto che come lavoratori abbiamo reclamato a gran voce: le clausole sociali.

Si tratta, in sostanza, della garanzia, per i lavoratori in outsourcing in un appalto, della continuità occupazionale a parità di trattamento retributivo e contrattuale quando in un appalto subentra una nuova impresa.

Il fatto che Palazzo Madama abbia approvato questa norma afferma un principio che né la Regione Lazio né le imprese che si aggiudicheranno i lotti dei servizi Cup in cui noi lavoriamo potranno ignorare: dovranno necessariamente contrattare con i sindacati posti di lavoro, salari e contratti.

Soprattutto lo dovranno fare con ancora più attenzione di quanto la cabina di Regia della Sanità della Pisana abbia potuto promettere durante le trattative con il tavolo tecnico, perché il loro comportamento non sarà solo sotto gli occhi nostri e dei sindacati, ma anche della maggioranza che in parlamento ha approvato questa norma e del governo che l'ha auspicata.

A partire dalla sottosegretaria al lavoro Teresa Bellanova che, proprio durante i giorni più aspri della nostra lotta, ha voluto incontrarci per ascoltare le nostre ragioni e che ci ha dato le più ampie rassicurazioni sulla sua attenzione sul nostro caso.

Oltre alla Senatrice Bellanova, dobbiamo ringraziare anche i Deputati Stefano Fassina e Monica Gregori, di recente confluiti nel gruppo Sinistra Italiana - Sinistra Ecologia e Libertà, per averci appoggiato nella nostra lotta con un'interrogazione parlamentare che ha contribuito a diffondere e a far conoscere le ragioni della nostra protesta e della precarizzazione che tanti altri lavoratori subiscono o rischiano in Italia.

Lo testimoniano i 1500 esuberi degli appalti dei contact center Enel e Poste e le quasi 18mila firme raccolte su change.org da Slc Cigl per chiedere le clausole sociali che si aggiungono alle oltre 5mila raccolte da noi nella petizione ancora in corso e che rimarrà aperta finché non avremo la certezza di aver messo in sicurezza il nostro lavoro.

Non possiamo però cantare vittoria, perché dobbiamo avere la consapevolezza che chi vincerà la gara Cup, magari con il massimo ribasso proprio sul costo del lavoro e utilizzando, come evidenzia anche l'articolo di sociale.it che abbiamo citato nel nostro precedente post, il dumping salariale degli incentivi occupazionali del Governo, cercherà in tutti i modi, come abbiamo visto accadere in tante altre occasioni in Italia, di prevaricare la legge ed i diritti di chi lavora per raggiungere il massimo profitto precarizzando e sottopagando i lavoratori.

Ormai l'assegnazione dei lotti è imminente, quindi è necessario alzare la guardia su cosa potrà accadere per essere pronti, uniti, compatti e determinati nella nostra reazione ad ogni possibile ingiustizia e ad ogni azione meno che trasparente da parte delle nostre controparti. Dobbiamo farlo, soprattutto ora, nella convinzione che non siamo soli in questa lotta e che i nostri diritti hanno più peso grazie alle clausole sociali.

Il vento è cambiato, il cielo si schiarisce, ma c'è ancora tempesta da affrontare. Dobbiamo essere pronti a farlo.


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