venerdì 15 gennaio 2016

Clausole sociali, il Senato approva


Ora è definitivo, Palazzo Madama approva in ultima lettura la norma che tutela i lavoratori nei cambi d’appalto

Il 2016 si apre con una buona notizia per i lavoratori dei call center e, più in generale, per tutti le persone impiegate in appalti ad alta incidenza di manodopera, ovvero quelli in cui il costo del lavoro supera del50% l’importo complessivo dell’appalto. Il Senato ha infatti confermato in ultima lettura le “clausole sociali“, varando in via definitiva il Disegno di Legge Delega per la riforma degli Appalti Pubblici. La norma approvata prevede la prosecuzione dei rapporti di lavoro già esistenti in caso di successione in un servizio in appalto, con il medesimo committente pubblico o privato, di imprese differenti. Vengono inoltre garantiti i trattamenti economici e normativi contenuti nei contratti collettivi in essere. Saranno committente e imprese interessate, insieme ai sindacati, a dover trovare insieme le soluzioni atte a garantire la continuità lavorativa e contrattuale per i lavoratori interessati dal cambio d’appalto. Questo significa che, soprattutto per i call center, ma anche per tutti quei servizi in appalto in cui la forza lavoro è la voce di spesa principale – ovvero dove le ore lavorative pesano almeno per oltre la metà dell’importo complessivo messo a bando – i lavoratori avranno maggiori garanzie di conservare il posto di lavoro ed iltrattamento retributivo e contrattuale maturato. Questa norma, richiamando anche al rispetto dei contratti collettivi in essere, mette un freno alle offerte al massimo ribasso al di sotto del costo reale del lavoro, praticate spesso utilizzando anche gli incentivi del governo per l’occupazione come strumento didumping salariale, e alle conseguenti ripercussioni negative sulla qualità dei servizi offerti al cittadino per via della corsa al risparmio, in qualità e in quantità, sul personale impiegato.
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